Come superare una delusione lavorativa?
Di recente ho avuto una delusione lavorativa bella grossa, una di quelle cose che stenti a credere perché ti sembra assolutamente ingiusta, con male allo stomaco, notti insonni e pensieri di mollare tutto e cambiare vita…ti è mai capitato?
In passato il mio rimedio era: isolarmi, leccarmi le ferite per un bel po’, piangendo e rimuginando sulle ingiustizie della vita, immaginare vari colloqui e litigate in cui con una dialettica impeccabile in cui facevo valere le mie ragioni (ovviamente solo nella mia testa, figurati se affrontare qualcuno potesse essere qualcosa da percorrere), lamentarmi con gli amici di quanto str…fossero gli altri, e dopo un po’, senza fare nulla di concreto, riprendere dallo stesso punto e andare avanti. Tutto un film mentale vissuto solo da me 😊.
Questa volta ho invece cercato di affrontarlo in modo un po’ più razionale, saranno pur servite tutte queste ore di studio 😉, ed ecco alcune riflessioni, che mi hanno fatto cambiare prospettiva e mi hanno aiutato a ritrovare la motivazione.
Riflessione sulle Emozioni e Definizione della Delusione
Ho iniziato dall’emozione che provavo, ossia l’amarezza nel vedere che la realtà non corrisponde alle proprie speranze, che è proprio la definizione di delusione. Secondo il dizionario, la delusione è lo stato d'animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.
Da qui, ho iniziato a riflettere su cosa significano realmente le aspettative (aspettarsi qualche cambiamento), quindi come queste si collegano agli obiettivi che ci poniamo, spostandoci idealmente da un punto A a un punto B. Ma ciò che spesso trascuriamo è che le aspettative possono essere insidiose perché non sempre dipendono solo da noi.
L'Importanza di Definire Obiettivi Realistici
In particolare, se l’aspettativa è data dal raggiungimento di risultato, ossia dal raggiungimento di un obiettivo, è fondamentale capire che tipo di obiettivo ci si pone e come lo si pone. Porsi degli obiettivi è molto stimolante, tuttavia, non è una competenza innata ed è qualcosa che si apprende nel tempo e dovrebbe seguire step specifici (vi ricordate la regola SMART, con le varianti SMARTER o SMARTIES?).
Un obiettivo in generale deve essere SPECIFICO, MISURABILE, ACCESSIBILE (traduzione non tanto perfetta di ACHIEVABLE, ma serviva per la A😉), RILEVANTE e TEMPIFICATO…meglio se poi aggiungiamo anche INTENZIONALE, ESPRESSO IN POSITIVO e SOSTENIBILE.
Ma soprattutto un obiettivo si distingue tra risultato e processo, ossia risponde alla domanda COME SAPRO’ DI AVER RAGGIUNTO IL MIO OBIETTIVO?
E qui si inserisce la distinzione critica tra obiettivi di risultato e di processo (avevo già fatto un approfondimento in questo articolo). Gli obiettivi di risultato si focalizzano su un esito specifico da raggiungere, ma sono spesso influenzati da fattori esterni al nostro controllo, il che può portare a frustrazioni e delusioni.
In contrasto, gli obiettivi di processo si concentrano sulle azioni quotidiane che possiamo controllare. Questo tipo di obiettivi ci dà un senso di controllo e progresso, essenziale per mantenere alta la motivazione e per sentirci realizzati indipendentemente dall'esito finale.
Da Aspettative a Standard Personali
Questa riflessione mi ha portato a considerare l'importanza di distinguere tra aspettative e standard personali. Le aspettative sono spesso radicate in ideali esterni e non sempre realistici, spesso nemmeno da noi comunicati apertamente, mentre gli standard personali sono criteri che noi stessi definiamo per valutare la qualità del nostro impegno e del nostro lavoro. Sviluppare standard personali elevati è fondamentale perché ci permette di vivere in modo autentico e soddisfacente, al di là degli esiti che non possiamo prevedere o controllare.
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Il Ruolo della definizione degli obiettivi
E allora è proprio qui il punto: l’errore che mi ha portato a questa delusione è stato proprio quello di essermi creata degli obiettivi di risultato sfidanti ma fondati su aspettative, quindi dipendenti dagli altri.
Cioè la delusione che ho provato è dovuta al fatto di aver riposto aspettativa negli altri, con un obiettivo che non dipendeva esclusivamente da me o dal mio comportamento. Con questo distacco, ho elaborato che non posso porre aspettative sugli altri, e invece di concentrarci sul risultato finale come misura del nostro valore, dovrei focalizzarmi sul miglioramento continuo dei miei standard personali e sul vivere con più leggerezza ogni passo del percorso.
Vivere secondo questa filosofia ci aiuta a superare le delusioni con maggiore resilienza e a godere della vita come di un percorso da esplorare con curiosità e impegno, piuttosto che come una serie di obiettivi da spuntare.
Non dico che non sia importante raggiungere obiettivi, anzi, ma possiamo farlo coltivando un distacco più oggettivo dal risultato ottenuto.
E tu, che ne pensi?